Scheda Presentazione

MAGO SALES

Da 35 anni è prete salesiano con l’hobby della magia. Lui si definisce: prete per vocazione e mago per passione.
Da anni si diletta, proponendo i suoi spettacoli in tutt’Italia… ora in tutto il mondo, attraverso le missioni salesiane. E’ stato in più di 25 paesi dell’Africa, delle Americhe e dell’Asia.
250 spettacoli l’anno. E’ stato maestro di Arturo Brachetti e di altri bravissimi artisti del teatro d’animazione.
Collabora attivamente a programmi televisivi a carattere nazionale, ha scritto numerosi libri su diversi argomenti e dirige un giornale chiamato : “Sim Sales Bim”.
Ultimamente ha dato inizio a vari progetti. Tra cui: “Magiciens sans frontieres”, (maghi in missione speciale) e “Disarmo dei bambini” (una bacchetta magica in cambio di un’arma giocattolo)
Ha costituito un’Associazione e una Fondazione.
Don Silvio ha 64 anni di età e la sua magia più grande è il suo cuore di bambino che lo porta a vivere la propria vita a favore dell’infanzia, soprattutto quella più abbandonata, a cui regala costantemente sorrisi e solidarietà (attualmente aiuta più di 4.000 bambini nel mondo a vivere decorosamente il grande dono della vita). Il suo motto è “Chi salva un bambino, aiuta un pezzo di cielo a illuminare il mondo”…. 
Diventa anche tu “Amico del mago Sales”, aiutandolo a realizzare questo grande progetto di gioiosa umanità.

Mago Sales, missionario della gioia!!

Prete o mago? Mah, boh, chissà. Certo non si tratta di un Merlino che occulta la sfera di cristallo nel confessionale, o di un cartomante subdolamente travestito in clergyman. 
Mago Sales (si capisce che don Mantelli è salesiano) infatti è un prestigiatore: anzi, uno dei 10 o 15 illusionisti professionisti della Penisola. 200, anche 250 spettacoli l’anno, sempre in giro - soprattutto nell’alta Italia - tra oratori, teatri parrocchiali e scuole materne col suo furgone carico di trucchi ed effetti speciali; senza contare le tournèes all’estero: preferibilmente nel terzo mondo. Un tenebroso Copperfield con la tonaca? Un affascinante Silvan che estrae conigli dalla talare?
Niente di tutto questo, naturalmente mago Sales è una specie di pedagogo della fantasia, forse un missionario della gioia. Langhigiano di 54 anni con due lauree (pedagogia e teologia), capelli bianchi, bisogna vederlo saltare e sudare sul palco per capire lo straordinario appeal sui ragazzi della strana "pastorale". Allora mago Mantelli squaderna i suoi segreti.... "Volentieri. Ho cominciato durante il liceo a Torino, quando ancora non pensavo a diventare prete: avevo un conoscente un po’ estroso che girava nei bar a fare giochi di carte e suonava la chitarra. Mi insegnò i principali trucchi dei bari e facevo spesso coppia con lui per soldi e consumazioni nelle osterie. Accidenti: un prete "baro", dunque. "Beh, non proprio. Ma certo, allora ero talmente preso da quei giochi che ci fu un momento in cui non sognavo altro che le carte, per cui mi parve bene cambiar vita. Intanto, però, alcune tecniche basilari le avevo imparate. Poi mi è venuto tra mano un libro di prestidigitazione, l’ho studiato. Insomma, alla fine mi mancava solo il pubblico, ma presto è nata la vocazione salesiana ed è venuto anche quello".
Nel corso della sua carriera magica teatrale, Sales ha scritto parecchi libri di magia e di animazione. Attualmente collabora a numerose riviste giovanili e teatrali. Ha fondato circoli magici in Piemonte ed è stato il maestro di affermati artisti teatrali, tra cui Arturo Brachetti, il famosissimo trasformista italiano.
"Mago Sales" fa 200 spettacoli ogni anno e raccoglie fondi per le missioni. 
Da una decina d’anni a questa parte, Don Mantelli è diventato mago quasi a tempo pieno. Praticamente ogni week end, accantona i panni di professore di lettere in una scuola media salesiana di Torino, porta in giro i suoi tre spettacoli (il "Teatro magico" sulla fantasia e sulla fiaba, poi un "Giro del mondo in 80 minuti" e infine uno show ispirato al fumetto) dovunque lo richiedono attraverso il suo sempre affollato telefonino (335 473784). Nè disdegna di calcare le scene più provinciali o fuori mano, anzi: "Di solito scelgo le parrocchie e le scuole, soprattutto materne. Ho addirittura un programma apposito per gli asili perché c’è un progetto pedagogico dietro a ogni spettacolo. Il messaggio è quello dell’allegria; ma attraverso la gioia, tiro fuori dai ragazzi stessi un contenuto educativo". Il Mago Merluzzo (cugino siciliano di Merlino...) e il clown Sbrendola, il fattucchiere arabo Da-lì-a-là e il prestigiatore classico in marsina e lustrini: sono tanti i costumi che Don Mantelli riveste abilmente sul palcoscenico. Ma forse il "trasformismo" più curioso rimane quello da prete a mago. "Sì, c’è un rapporto strano tra questi due ruoli, ma io non sono un teatrante che separa ciò che vive da ciò che fa: in me il messaggio è unico. Cerco di essere spontaneo nel teatro e allora riesco ad esserlo pure come prete. E poi i giochi di magia per me non sono tutto: è la gente stessa che me li chiede e solo per questo continuo a esibirmi".
Ed anche perché, da un po’ di tempo, le offerte raccolte durante i suoi spettacoli o con la vendita dei suoi libri (Mago Sales è autori di testi di magia, di umorismo e di animazione nonché titolare di rubriche su riviste e giornali) don Silvio li destina tutti alle missioni. Anzi va lui stesso a portare i fondi sul posto, armato di due valigie colme di trucchi magici e del suo armamentario di travestimenti. "Già faccio almeno un paio di trasferte terzomondiali all’anno, anche 45 spettacoli in 20 giorni e migliaia di spettatori di tutti i colori. Brasile Bolivia, Kenya, Timor, Nuova Guinea, Cina... Lo scorso anno sono stato in ben 9 differenti nazioni tra cui il Sud Africa, l’India, la Cambogia e il Vietnam. Ultimamente ho fatto una lunga tournée di due mesi negli Stati Uniti. In Perù hanno dovuto scortarmi perché temevano che Sendero Luminoso mi facesse "sparire" (e non per scherzo); in Madagascar mi hanno rubato le valigie con i giochi ed ho dovuto arrangiarmi un po’ col "mestiere". Nelle Filippine poi ho fatto spettacolo al secondo piano di una scuola allagata, mentre in Nigeria avevo un re locale, con le sue dieci mogli, come spettatore di prima fila e in Indonesia addirittura un vescovo mi ha chiesto di insegnargli qualche trucco. Ho fatto spettacoli anche di fronte a Madre Teresa nei suoi ospedali tra i lebbrosi di Calcutta, in un monastero tra i giovani buddisti di Phnom Penh in Cambogia e ancora di fronte ai grandi rappresentanti del partito comunista ad Hanoi in Vietnam. La magia, come vedete, annulla veramente ogni forma di differenza sociale o religiosa."
Dappertutto successo, naturalmente. E al pubblico - dica - li spiega mai i suoi trucchi? "No, non sarebbe giusto: perché si viola un mistero". Già, il mistero: un’altra cosuccia nella quale hanno una certa esperienza i maghi. E vedi un po’ anche i preti.

Dal Giornale di Mantova del 03- marzo- 2006