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 Nel nome di Bosco i "maghi" a congresso
Il Nostro Tempo   Domenica, 21 Ottobre 1990 00:00
 
Nei giorni scorsi si è tenuta a Torino la quarta edizione dei «Convegno Magico Internazionale Bartolomeo Bosco», riservato a prestigiatori professionisti e simpatizzanti, iscritti alle diverse «associazioni magiche» italiane e straniere. Erano in circa cinquecento, da tutto il mondo. II congresso è stato organizzato dal «Club Magico Bartolomeo Bosco» di Torino (presidente Enzo Pocher e responsabile organizzativo Sergio Accetti), nato nel 1982. All'inizio il Club si riuniva nel sottoscala di un bar torinese, poi il locale divenne troppo stretto. Fu il circolo ricreativo «San Paolo» a risolvere il problema, mettendo a disposizione sale e teatro. Oggi il Club, che ha istituito una vera e propria scola, conta 150 soci, provenienti da tutta Italia e promuove spettacoli non soltanto per il pubblico pagante, ma anche per scolaresche, anziani e carcerati.Il gruppo di prestigiatori si riunisce ogni martedì sera in corso Ferrucci 65/A. Qui si divertono collaudando nuovi giochi e inventando numeri d'attrazione. Ci sono anche corsi particolari per portatdri di handicap e varie associazioni hanno già aderito all'iniziativa (Associazione italiana sclerosi multipla, Unione italiana lotta alla distrofia muscolare, Associazione paraplegici, Associazione amici degli handicappati, Centro torinese solidarietà recupero tossicodipendenti, Istituto medicopsico-pedagogico Villa Lauro). II presidente, Pocher (in arte Poker) è originario di Trento, prestigiatore da 43 anni. I suoi maestri sono stati il mago Bustelli, che molti anni fa lavorava a Torino al parco Michelotti e Macario, in casa del quale imparò tanti giochi di prestigio: un giorno, durante alcune prove, Pocher gli bruciò addirittura un tappeto. Il congresso ha dato modo ai partecipanti di conoscere giochi nuovi. Gli stand delle case magiche italiane e straniere fra le quali anche quella di un americano: Paul Harris, al teatro di piazza Massaua, presentavano marchingegni di apparizione e sparizione, di trasformazione e alterazione: liquidi che si solidificano, posate che si piegano, mazzi di carte che si spostano da soli per far fuoriuscire quella prescelta dallo spettatore, stelle filanti adatte per far comparire conigli e colombe e via sbizzarendosi. A Torino è presente una sola casa magica, in via Palmieri 22, un laboratorio-negozio dove si fabbricano e si vendono articoli di magia. In mezzo ai congressisti anche un sacerdote salesiano, don Silvio Mantelli, in arte mago Sales: «Don Bosco da ragazzo, amava fare questi giochi», ha detto il mago Sales, «io sono stato professore di lettere, poi ho deciso di dedicarmi solo alla predicazione e a divertire i bambini e i giovani. I miei spettacoli si basano soprattutto sulle fiabe: spesso cambio costume, recitando personaggi diversi e cercando di inserire episodi del Vangelo per farli ricordare ai ragazzi». «L'importante in questo mestiere» afferma il prestigiatore toscano Caiani «è iniziare da giovanissimi. Io da bambino tenevo sempre in tasca spaghi, monete, palline... leggevo sui giornalini i trucchi e cercavo, con l'allenamento, di impararli. Ora ho un negozio di giocattoli e nello stesso tempo vendo illusioni». CR.S.

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