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 Il Mago Sales pronto a far spuntare mille sorrisi
L'ECO DI BERGAMO   Venerdì, 11 Maggio 2007 00:00
 
Per spiegare la sua passione per la magia e i giochi di prestigio racconta, sorridendo, di quando la mamma gli intimava: «Sparisci!». Ma anche in Perù ha corso il rischio che i guerriglieri di Sendero Luminoso lo facessero sparire e «non per scherzo», precisa. Tra sparizioni, ma soprattutto apparizioni, anche nei posti più lontani e impensabili del mondo, si snoda la vita di don Silvio Mantelli, in arte Mago Sales, che domani sarà a Lilliput con tre spettacoli: alle 11, alle 15 ed alle 18. Potreste essere in uno sperduto villaggio del Kenya, come in un oratorio delle nostre montagne e trovarvelo davanti, in uno dei suoi divertenti personaggi, dal Mago Merluzzo - per inciso il cugino siciliano di Merlino - al fattucchiere arabo «Di lì a là», o ancor nei panni del clown Sbrendola, un altro dei fantasiosi personaggi in cui ama calarsi. Perché non basta un aggettivo e nemmeno un «ruolo» artistico per definire don Silvio: illusionista, mago, prestigiatore, trasformista (è stato il maestro del grandissimo Arturo Brachetti, e scusate se è poco). Mago Sales, salesiano appunto, 63 anni, piemontese delle Langhe, ama definirsi un pedagogo della fantasia e un missionario della gioia, due «funzioni» professionali e pastorali che trovano nella magia un minimo comun denominatore,«perché come sottolinea la magia annulla ogni forma di differenza sociale o religiosa». Del resto la «vocazione» all'arte magica si era manifestata ben prima di quella alla vita religiosa, quando liceale a Torino seguiva nel suo girovagare un conoscente che gli aveva insegnato i principali trucchi del mestiere. «Poi - prosegue - mi è venuto tra le mani un libro di prestidigitazione, l' ho studiato e la passione ha fatto il resto». Prete mago, un binomio che fa di don Silvio un personaggio unico, ma tiene a sottolineare: «C'è un rapporto strano tra questi due ruoli, ma il messaggio in me è unico. Cerco di essere spontaneo nel teatro e allora riesco a esserlo pure come prete». Sempre in tournée, con il pulmino e l'inseparabile valigetta dei trucchi: oltre 200 sono, infatti, gli spettacoli che don Silvio Mantelli porta in giro per il Bel Paese, prediligendo oratori, teatri parrocchiali e scuole materne. E che si trovino in pieno centro cittadino o in un lontano paesino della Sila per Mago Sales non fa differenza. Perché lui è un portatore sano di gioia e la gioia si deve diffondere ovunque. Tutte le offerte che raccoglie nel corso dei suoi spettacoli e dalla vendita dei suoi libri, vengono destinate alle missioni. Anzi è lui stesso che porta i fondi sul posto, in quelle che lui stesso chiama «trasferte terzomondiste». Almeno un paio in un anno, a qualsiasi latitudine e in qualsiasi condizione, anche la più impossibile come quando in Madagascar gli rubarono le valigie con i giochi, o quando ancora nelle Filippine si trovò a giocolare in una scuola allagata. In ogni luogo ovviamente, grande successo. Ma non chiedetegli di svelarvi il trucco. N. G.

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