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 Il mago si è fatto missionario
il Bollettino Salesiano   Giovedì, 01 Dicembre 1994 00:00
 
Mago Sales si definisce "un bambino di sette anni'' a cui è stata regalata una scatola di giochi di prestigio e che dopo quarant'anni ci gioca ancora. «Il mio spettacolo è piccola cosa», dice, «un esile fiocco di neve su un ramo, ma che se riuscirà a rendere felice almeno un bambino, per me sarà il più grande spettacolo del mondo». I suoi spettacoli di trasformismo e magia, ricchi di humor e di effetti scenici coinvolgenti, hanno ormai raggiunto ogni angolo d'Italia. Tra i più poveri della terra Da qualche tempo, specie nella stagione estiva, mago Sales ha cominciato a girare il mondo, anzi le missioni più povere della terra, per confrontare la sua magia con quella dei ragazzi del Terzo Mondo. Con due valigie piene di cose colorate e di giochi di prestigio, insieme ad alcuni amici e collaboratori è partito per l'America del Sud, in Brasile e in Bolivia. Tra gli allievi di molte scuole salesiane e tra i figli dei minatori e dei campesini boliviani ha presentato complessivamente 42 spettacoli. L'incontro è stato cordiale e immediato: tra giovani e adulti ricchi di tradizioni folcloristiche e culturali, che sentono spontaneo il dono della solidarietà e della semplicità. In Africa ha raggiunto i ragazzini del Madagascar e del Kenya. A guidarlo al di là delle misteriose valli del Nilo è stato il desiderio di incontrare popolazioni ancora capaci di meravigliarsi. Mago Sales si è intrattenuto con piccoli e grandi in una trentina di spettacoli quasi improvvisati nelle località più disparate, dai villaggi della foresta, alle isolette della barriera corallina, o nelle zone più povere degli altipiani. In realtà il primo a divertirsi è stato lui, di fronte all`ingenuità di quella massa imponente e immobile di ragazzi, che sgranavano gli occhi davanti al fiume immaginifico di trucchi e trasformismi. Dappertutto è stato accolto con grande gioia e simpatia, ma soprattutto dal sorriso divertito dei più piccoli. La magia è come la musica « I giovani, soprattutto i piccoli, non hanno preconcetti e il loro entusiasmo non conosce frontiere », ha detto mago Sales. «Se il linguaggio o la pelle sono diversi, non c'è barriera nel condividere la gioia o nel partecipare a un gioco. Lo spettacolo della magia è come il linguaggio della musica: è universale e riesce ad accomunare tutti i giovani della terra ». A Natale quasi sicuramente sarà in Nigeria, tra i salesiani italiani che là hanno fondato alcune opere missionarie. Per l'estate prossima sta programmando un viaggio nelle isole Filippine. Le iniziative missionarie del salesiano mago Sales, cominciate forse core espansione della sua arte magica in realtà stanno diventando importanti, e la missione gli sta entrando nel cuore. «Attraverso i miei spettacoli in Italia finanzio le mie spedizioni e sostengo in vario modo le missioni», dice, «e chissà che un giorno non trovi il coraggio di fermarmi definitivamente in qualcuno di quei posti per me meravigliosi ». Ma ci auguriamo che la sua arte non diventi esclusiva di una missione. ma che tanti ragazzi in ogni angolo della terra possano godere del fascino misterioso e divertente della sua magia. Magia bianca La stregoneria per secoli ha tiranneggiato le popolazioni dei primitivi, seminando dolore, terrore, superstizione. La magia di mago Sales non ha nulla a che vedere con questi stregoni della terra, e nemmeno con quella degli astrologi moderni, che sfruttano l'ingenuità e sono avidi di guadagni, ma pure sono così seducenti e popolari nella società occidentale. La sua magia è semplicemente diversa, e si fonda stilla fantasia, il trucco divertente. la capacità di sorridere e di sentirsi più liberi. La magia può anche essere un mezzo terapeutico». assicura. «Può calcare ansie e timidezze. E un mezzo utilissimo di comunicazione. L'imparare un gioco di prestigio ed eseguirlo in pubblico può migliorarci e modificare positivamente il nostro rapporto con gli altri. Se non ci credi, non ti resta che provare». Mago Sales, che ha iniziato alla magia molti giovani, tra cui il famosissimo Arturo Brachetti, intende continuare a servirsi della magia per farsi amico dei giovani. « E il nostro carisma salesiano che ci chiede questo», dice, anche se gli sono spuntati i capelli bianchi, e sono tanti i ''gruppi di anziani'' che lo vogliono alle loro feste. « Il mio linguaggio teatrale è stato creato proprio per i giovanissimi. E questo mi pare in linea con il mio socio più rappresentativo, il giocoliere Giovannino Bosco, che creava simpatia e vita cristiana con i suoi trucchi ». Dice che altri prestigiatori, suoi amici e colleghi, sono stati contagiati dal suo amore per le missioni e vogliono unirsi a lui. E forse. darà vita a un festival di maghi da portare in ogni angolo (lei mondo. Non sarà questa l'ultima magia del nostro simpaticissimo mago. Elvira Bianco

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